martedì 16 settembre 2008

La rabbia

Se un ragazzo mi chiedesse come è il lavoro del grafico, penso che gli risponderei che si tratta di una professioni di "infinita pazienza".
Non solo infatti, almeno per quel che riguarda il caso dell'Italia, e in particolar modo, credo, di Verona, ma anche a livello globale è una professione altamente impregnata di "pubbliche relazioni" e che soggiace a tutte le norme di bon ton che questo inevitabilmente comporta.
Non serve assolutamente essere quotati professionisti dalle vaghe aspirazioni artistoide: quelle serbatele per il vostro tempo libero!
Non serve nemmeno essere dei matematici estremamente attenti al dettaglio, come si può evincere dalla maggioranza dei prodotti grafico-editoriali pubblicati nel paese delle "belle arti".
In po che parole, è solo necessario saper bere il "gotto" in compagnia, vestiti all'ultima moda e imbastire il proprio, già inconsitente vocabolario, di parole musicali e di tendeza.
Essere grafico, prima del progettare su carta, è essere capaci di predare il cliente, "parandosi il culo"(per parafrasare un dotto insegnamento del mio capo)! Pena, l'estinzione.
Tuttavia, mi sono scocciato, seccato, stancato di mantenere quell'aria di disinteressata affabilità che dovrebbe contraddistinguerci al momento del primo incontro con il probabile committente...
alla fine è tutto una questione di denaro: chi fa di più a meno la vince! Quindi credo che non offrirò mai più un caffè o un drink al direttore marketing per due ragioni:
in primis gli appartenenti alla categoria, in genere, sono degli incompetenti "luccianti" (cazzo se luccicano con tutte le vaccate firmate di cui si addobbano) che si riempiono di epici luoghi comuni keynesiani, senza sapere nulla di come si produca un qualsiasi elaborato cartaceo (ricordatevi tutti che hanno la bocca piena di "brief", "flayer", "leaflet" e stronzate del genere, completamente sicuri del fatto che la terminologia inglese che accapparrono in fretta a destra e a manca possa in qualche maniera concretare loro figura professionale). Tuttavia ciò nontoglie che non abbiano effettiva coscienza o sensibilità nel relazionarsi con l'altro, dal momento che scoppiano di se stessi!!!
Punto secondo... credono che tutto gli sia dovuto (non solo professionalmente^^).
Ora io dico basta, mi sono rotto di dedicare 5 minuti in più al direttore marketing.
So che da un grafico che scrive un blog ci si aspetterebbe ben altro, a livello di contenuti s'intende, ma questa è la mia rabbia e io la devo esternare altrimenti, prima o poi scioppo.
Segna... perchè non rispondi al cell? a che cazzo serve un cell se non rispondi?

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