lunedì 15 dicembre 2008

Le montagne (che ricoprono la maggior parte della superficie, precisamente l'80%) arrivano ad altitudini che superano i 7 mila metri, come nel caso del Nowshak. All'interno del paese e condiviso con l'Iran vi è il «Sistan Basin», una delle regioni più aride del mondo. Gli inverni sono rigidi e le estati aride, con il continuo rischio di siccità, che assieme ai frequenti terremoti (dei quali quello del 1998 con la distruzione di 125 villaggi e la morte di 4 mila persone) non fanno di questo paese la meta ideale per il turismo internazionale.
Le risorse del paese comprendono miniere di argento, oro, rame, zinco e ferro nelle regioni del Sud-Est, minerali e pietre preziose a Nord e "potenzialmente" vasti giacimenti di petrolio e gas naturale, sempre a nord. Inoltre il paese offre, a chi è interessato, uranio, carbone, chrmoite, talc, barites, zolfo e sale. Tuttavia l'insieme delle risorse rimane inutilizzato in seguito all'effetto dell'invasione Sovietica e del susseguirsi di numerose guerre civili: esistono comunque progetti per lo sfruttamento futuro e già chi di dovere sta muovendo passi in questo senso. Da questo link, potrete accedere a piacimento a numerosissime e interessantissime ulteriori informazioni sull'attuale stato della ricerca relativa alle risorse del paese.

Scusate inoltre mentre effettuavo una ricerca mi sono imbattuto in questo...
Non so cosa pensare... buon Natale a voi tutti. Spero che l'inglese non sia un problema.
Vergogna... provo vergogna per coloro che hanno utilizzato armamenti del genere e causato danni che non potranno essere dimenticati, fosse anche per una giusta causa, se la speculazione economica potrà mai esserlo.
Vorrei vedere chi ha firmato e siglato l'impiego della forza di fronte alle madri e ai parenti delle famiglie colpite: ma questo non accadrà mai! Quando mai i padroni del mondo, di ogni stato e credo politico, si sporcheranno l'abito formale infagandosi con queste vite tranciate.
La cosa ridicola è che qui, nella nostra pretesa democrazia, si protesta per la liberalizzazione delle droghe leggere... cazzo! Mentre là nascono bambini senza testa. Credo che sia il paradosso del nostro secolo: l'ignoranza creata dai media. Noi, che disponiamo delle tecnologie di informazione più raffinate, noi che studiamo, noi che pretendiamo di sapere, siamo stati coltivati da un mondo scritto e diretto da registi indaffarati ad accapparrarsi il consenso delle masse dal "dietro le quinte" di un teatro trasandato e chiassoso. È il teatro orrendo dell'idiozia umana che continua a ripetersi.
Mi dispiace ma di strada non ne abbiamo fatta molta. Siamo allo stesso livello dei pellegrini che entravano nelle antiche basiliche bizantine e l'unica cosa che potevano scorgere e comprendere erano le estasianti raffigurazioni al di sopra del loro capo. Peggio ancora... siamo rimasti al «Panem er circenses» dei tempi antichi: non siamo nulla di più che spettri impotenti: polli ingrassati e impotenti che aspettano. Che attendono, stipati nelle mangiatoie, il "pasto" di deficenza quotidiana, propinato a suon di "pirippipì" e "parappapaà" coloratissimi. Siamo polli tecnologici attaccati alla tv via cavo. Siamo agnelli immolati all'inutilità che dobbiamo assolutamente avere, pena il non contare un cazzo in questa società.
E la cosa sorprendente è che tutto questo ci viene fatto pagare... (bisogna comperare la tv, e soprattutto doveremmo pagare le pillole di deficenza a suon di bollette della luce). Forse con il sedere poco vestito «di quella della reclam» dell'ennesimo prodotto inutile.
Forse l'uomo non è destinato a salvare all'uomo.

Comunque sono andato a spulciare qualcosa che credevo di aver sentito, tempo addietro... qualcosa che molti hanno dimenticato, qualcosa che per alcuni non esiste:
siamo nel 1948 (qui non vale la scusa «io non ero ancora nato/a»), non esiste nulla in Europa... una guerra totale ha spazzato via tutto!. Ha cancellato l'umanità dalle persone, ha esaurito nazioni intere, mantenendo l'esistenza della popolazione sul filo della mera sopravvivenza.
Nel 1948 l'Organizzazione delle Nazioni Unite sigla la «Dichiarazione universale dei diritti umani»: senza alcuna distinzione di credo politico (quando si parla di uomo, entità vivente, di vita non esistono "destra" e "sinistra") gli stati membri hanno proclamato i limiti invalicabili del rispetto della vita.
In particolare cito l'articolo 3: «Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona».
Ora se il mondo ha siglato questo patto, perché non lo mantiene? Anzi mi chiedo come gli stessi attuali rappresentanti delle democrazie e delle unioni, che dichiararono e scrissero tutto questo, possano ledere e offendere i principi stessi della vita. E come l'abbiano fatto ripetutamente dal 1948.
Questa la lista delle nazioni che nel 1948 sottoscrissero quella frase là sopra, quella che ho citato:

«Ecco la lista ufficiale dei 191 Paesi Membri delle Nazioni Unite con relativa data di associazione:


Afghanistan (19 Nov. 1946)
Albania (14 Dec. 1955)
Algeria (8 Oct. 1962)
Andorra (28 July 1993)
Angola (1 Dec. 1976)
Antigua and Barbuda (11 Nov. 1981)
Argentina (24 Oct. 1945)
Armenia (2 Mar. 1992)
Australia (1 Nov. 1945)
Austria (14 Dec. 1955)
Azerbaijan (2 Mar. 1992)
Bahamas (18 Sep. 1973)
Bahrain (21 Sep. 1971)
Bangladesh (17 Sep. 1974)
Barbados (9 Dec. 1966)
Belarus (24 Oct. 1945)
Belgium (27 Dec. 1945)
Belize (25 Sep. 1981)
Benin (20 Sep. 1960)
Bhutan (21 Sep. 1971)
Bolivia (14 Nov. 1945)
Bosnia and Herzegovina (22 May 1992)
Botswana (17 Oct. 1966)
Brazil (24 Oct. 1945)
Brunei Darussalam (21 Sep. 1984)
Bulgaria (14 Dec. 1955)
Burkina Faso (20 Sep. 1960)
Burundi (18 Sep. 1962)
Cambodia (14 Dec. 1955)
Cameroon (20 Sep. 1960)
Canada (9 Nov. 1945)
Cape Verde (16 Sep. 1975)
Central African Republic (20 Sep. 1960)
Chad (20 Sep. 1960)
Chile (24 Oct. 1945)
China (24 Oct. 1945)
Colombia (5 Nov. 1945)
Comoros (12 Nov. 1975)
Congo (20 Sep. 1960)
Costa Rica (2 Nov. 1945)
Côte d'Ivoire (20 Sep. 1960)
Croatia (22 May 1992)
Cuba (24 Oct. 1945)
Cyprus (20 Sep. 1960)
Czech Republic (19 Jan. 1993)
Democratic People's Republic of Korea (17 Sep. 1991)
Democratic Republic of the Congo (20 Sep. 1960)
Denmark (24 Oct. 1945)
Djibouti (20 Sep. 1977)
Dominica (18 Dec. 1978)
Dominican Republic (24 Oct. 1945)
Ecuador (21 Dec. 1945)
Egypt (24 Oct. 1945)
El Salvador (24 Oct. 1945)
Equatorial Guinea (12 Nov. 1968)
Eritrea (28 May 1993)
Estonia (17 Sep. 1991)
Ethiopia (13 Nov. 1945)
Fiji (13 Oct. 1970)
Finland (14 Dec. 1955)
France (24 Oct. 1945)
Gabon (20 Sep. 1960)
Gambia (21 Sep. 1965)
Georgia (31 July 1992)
Germany (18 Sep. 1973)
Ghana (8 Mar. 1957)
Greece (25 Oct. 1945)
Grenada (17 Sep. 1974)
Guatemala (21 Nov. 1945)
Guinea (12 Dec. 1958)
Guinea-Bissau (17 Sep. 1974)
Guyana (20 Sep. 1966)
Haiti (24 Oct. 1945)
Honduras (17 Dec. 1945)
Hungary (14 Dec. 1955)
Iceland (19 Nov. 1946)
India (30 Oct. 1945)
Indonesia (28 Sep. 1950)
Iran (Islamic Republic of) (24 Oct. 1945)
Iraq (21 Dec. 1945)
Ireland (14 Dec. 1955)
Israel (11 May 1949)
Italy (14 Dec. 1955)
Jamaica (18 Sep. 1962)
Japan (18 Dec. 1956)
Jordan (14 Dec. 1955)
Kazakhstan (2 Mar. 1992)
Kenya (16 Dec. 1963)
Kiribati (14 Sept. 1999)
Kuwait (14 May 1963)
Kyrgyzstan (2 Mar. 1992)
Lao People's Democratic Republic (14 Dec. 1955)
Latvia (17 Sep. 1991)
Lebanon (24 Oct. 1945)
Lesotho (17 Oct. 1966)
Liberia (2 Nov. 1945)
Libyan Arab Jamahiriya (14 Dec. 1955)
Liechtenstein (18 Sep. 1990)
Lithuania (17 Sep. 1991)
Luxembourg (24 Oct. 1945)
Madagascar (20 Sep. 1960)
Malawi (1 Dec. 1964)
Malaysia (17 Sep. 1957)
Maldives (21 Sep. 1965)
Mali (28 Sep. 1960)
Malta (1 Dec. 1964)
Marshall Islands (17 Sep. 1991)
Mauritania (27 Oct. 1961)
Mauritius (24 Apr. 1968)
Mexico (7 Nov. 1945)
Micronesia (Federated States of) (17 Sep. 1991)
Monaco (28 May 1993)
Mongolia (27 Oct. 1961)
Morocco (12 Nov. 1956)
Mozambique (16 Sep. 1975)
Myanmar (19 Apr. 1948)
Namibia (23 Apr. 1990)
Nauru (14 Sept. 1999)
Nepal (14 Dec. 1955)
Netherlands (10 Dec. 1945)
New Zealand (24 Oct. 1945)
Nicaragua (24 Oct. 1945)
Niger (20 Sep. 1960)
Nigeria (7 Oct. 1960)
Norway (27 Nov. 1945)
Oman (7 Oct. 1971)
Pakistan (30 Sep. 1947)
Palau (15 Dec. 1994)
Panama (13 Nov. 1945)
Papua New Guinea (10 Oct. 1975)
Paraguay (24 Oct. 1945)
Peru (31 Oct. 1945)
Philippines (24 Oct. 1945)
Poland (24 Oct. 1945)
Portugal (14 Dec. 1955)
Qatar (21 Sep. 1971)
Republic of Korea (17 Sep. 1991)
Republic of Moldova (2 Mar. 1992)
Romania (14 Dec. 1955)
Russian Federation (24 Oct. 1945)
Rwanda (18 Sep. 1962)
Saint Kitts and Nevis (23 Sep. 1983)
Saint Lucia (18 Sep. 1979)
Saint Vincent and the Grenadines (16 Sep. 1980)
Samoa (15 Dec. 1976)
San Marino (2 Mar. 1992)
Sao Tome and Principe (16 Sep. 1975)
Saudi Arabia (24 Oct. 1945)
Senegal (28 Sep. 1960)
Serbia and Montenegro (1 Nov. 2000)
Seychelles (21 Sep. 1976)
Sierra Leone (27 Sep. 1961)
Singapore (21 Sep. 1965)
Slovakia (19 Jan. 1993)
Slovenia (22 May 1992)
Solomon Islands (19 Sep. 1978)
Somalia (20 Sep. 1960)
South Africa (7 Nov. 1945)
Spain (14 Dec. 1955)
Sri Lanka (14 Dec. 1955)
Sudan (12 Nov. 1956)
Suriname (4 Dec. 1975)
Swaziland (24 Sep. 1968)
Sweden (19 Nov. 1946)
Switzerland (10 Sep. 2002)
Syrian Arab Republic (24 Oct. 1945)
Tajikistan (2 Mar. 1992)
Thailand (16 Dec. 1946)
The former Yugoslav Republic of Macedonia (8 Apr. 1993)
Timor-Leste (27 Sep. 2002)
Togo (20 Sep. 1960)
Tonga (14 Sep. 1999)
Trinidad and Tobago (18 Sep. 1962)
Tunisia (12 Nov. 1956)
Turkey (24 Oct. 1945)
Turkmenistan (2 Mar. 1992)
Tuvalu (5 Sept. 2000)
Uganda (25 Oct. 1962)
Ukraine (24 Oct. 1945)
United Arab Emirates (9 Dec. 1971)
United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland (24 Oct. 1945)
United Republic of Tanzania (14 Dec. 1961)
United States of America (24 Oct. 1945)
Uruguay (18 Dec. 1945)
Uzbekistan (2 Mar. 1992)
Vanuatu (15 Sep. 1981)
Venezuela (15 Nov. 1945)
Viet Nam (20 Sep. 1977)
Yemen (30 Sep. 1947)
Zambia (1 Dec. 1964)
Zimbabwe (25 Aug. 1980»

Forse 50 anni di storia ci hanno resettato la mente. Ma vaffanculo! Veramente. Non ho il coraggio di andare oltre perché mi vergogno di me stesso. E' tutto alla portata della coscienza e della sopportazione di ognuno.
Scusate... ho scritto di getto. INOLTRE cazzo... fumo sigarette, e non sono un esempio da seguire! Sono Maed.

giovedì 11 dicembre 2008

La guerra in Afghanistan... Come mai.



Antefatto:
ormai è da tempo che sento parlare di questa guerra combattuta contro il terrorismo. La sento sulla bocca di tutti e sulle frequenze di ogni emittente mediatico. Onestamente, non avendo ben compreso le finalità di questa operazione bellica (bellica poichè impiega mezzi, risorse e uomini propri all'esecuzione di quella antica attività che viene denominata guerra), ho deciso che anzichè mantenere l'encefalogramma piatto cercherò di saperne di più, avvalendomi delle risorse interattive a disposizione sul web.

Parte 1, la fisica:
Cos'è 'Afghanistan'? Una parola che, almeno nella nostra lingua coincide con la denominazione di un paese, uno stato. Non voglio disquisire sul significato della parola 'stato', anche se "socraticamente" parlando dovremmo chiederci la ragione e il significato della nascita di uno stato. Il fatto è che non ne uscirei integro mentalmente, viste le dottrine assai diversificate e numerose a riguardo.
Quindi facendo un passo indietro, l'Afghanistan è quello stato che confina ad ovest con l'Iran, a sud e a est con il Pakistan, a nord con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan e con la Cina nella regione più a est della nazione (corridoio del Vacan), questa almeno la definizione fisica secondo Wikipedia (penso che la farò una donazione ai ragazzi del sapere online).
La parola 'Afghanistan', come molte del nostro dizionario, simili nella sostanza, è composta non da undici lettere, ma da 31.889.923 vite, che appunto sono stanziate in una regione che confina con l'Iran, il Pakistan, il Turkmenistan, l'Uzbekistan, il Tagikistan e l'immane, come metratura e anime, Cina.

mercoledì 10 dicembre 2008

Finalmente è andata...

Con questo post chiudo la parentesi rivista, che finalmente è stata consegnata al cliente. Ora potrò finalmente dedicarmi ad altro... ad esempio l'aggiornamento del sito aziendale o la brochure dello studio. Chissà, nel frattempo mi assumo la responsabilità di almeno due giorni di elettroencefalogramma piatto!

martedì 9 dicembre 2008

Capitolo Primo, VII paragrafo

«... Biasimava Omero, Teocrito ma leggeva Adam Smith, ed era un profondo economista, sapeva cioè giudicare come uno stato si arrichisca di che viva e perché l'oro non gli sia necessario se possiede "materie prime". Il padre non poteva capirlo, e cedeva in ipoteca le terre». Eugenio Onegin

Eugenio Onegin, Puskin

"Mio zio, uomo dei più onesti principii, quando non per Celia si ammalò, seppe farsi rispettare e non poteva avere una migliore idea. Il suo esempio è insegnamento per gli altri; ma, Dio mio, che noia starsene giorno e notte con un malato, senza allontanarsi neppur d'un passo! E che bassa perfidia far divertire uno che è mezzo morto, rassettargli i guanciali, porgerli la medicina con volto triste, sospirare e pensare fra sé: ma il diavolo quando ti porterà via?", Eugenio Onegin, Aleksandr S. Puskin, capitolo primo.

venerdì 5 dicembre 2008

Annuario Storico della Valpolicella

Annuario
E' stato presentato il 25 novembre l'Annuario Storico della Valpolicella, libro progettato da Goldberg e impaginato interamente da Maed. Si tratta di una pubblicazione che da oltre 20 anni raccoglie informazioni di carattere storico sulla Valpolicella e dintorni.


giovedì 4 dicembre 2008

Lo sapevate che...

Esiste una regola che gode di una certa fama tra i progettisti web e i media designer, «la regola dei tre clic». Secondo questa «tutte le informazioni di un sito dovrebbero essere raggiungibili dalla homepage con un massimo di tre clic» (leggi la regola). Tuttavia Jakob Nielsen, in Web Usability 2.0, sostiene che per migliorare l'esperienza di navigazione all'interno di un sito sia necessario preventivare un numero anche maggiore di clic, permettendo così all'utente di raggiungere in modo chiaro e lineare la meta della sua ricerca e riducendone le snervanti attese: «Per dirla tutta, abbiamo scoperto che la capacità degli utenti di trovare i prodotti su un sito di e-commerce è cresciuta del 600% dopo che il sito è stato riprogettato per fare in modo che i prodotti fossero a quattro clic dalla Homepage. Anche con un clic in più, il nuovo sito era più veloce da usare perché gli utenti riuscivano a decidere più in fretta dove cliccare».

Quando anche le riviste hanno un lieto fine...

Ebbene, con notevoli sforzi di tutto lo staff della Grafica editrice, siamo riusciti a mettere in stampa la mitica rivista. Ringraziamo Luca, Marianna, Silvia, Giorgia, Sergio e Gianni.
Ringraziamo la macchina del caffè espresso e le pastine.

martedì 2 dicembre 2008

Cianografiche in macchina per consegna alle 21



E siamo arrivati alla sospirata fine del capitolo XI della rivista. Maed sta correndo in macchina dal suo ufficio per raggiungere l'appartamento del direttore che lo attende, impaziente, per vidimare le cianografiche (per gli amici "ciano") e dare al tutto una sonora pedata per la stampa.
Punto forte della giornata: una stretta di mano col direttore (sono commosso)!
Punti negativi dell'avventura: la gastrite durata 4 giorni ed esplosa dopo una lite furibonda con il direttore per telefono, a seguito di messaggi poco piacevoli elettronicamente inviati via mail; botte di esplosione adrenalinica con lavoro in real multitasking, con 5 programmi aperti per inserire didascalie e traduzioni giunte all'ultimo; paccheti disigarette immolati alla causa della rivista (con somma disperazione delle mie tasche).
Siamo ancora alle cianografiche... manca la stampa, con relativo controllo degli avviamenti. Cosa potrebbe ancora capitare?
Aggiungiamo al tutto che ieri un pakistano si è schiantato in biciletta sulla mia portiera...
Non male eh?

Luce virtuale, William Gibson

A voi tutti conskiglio la lettura di questo romanzo, che rientra nel genere cyberpunk, dai toni meno visionari dei precedenti ma pur sempre un ottimo compagno in questi giorni dall'atmosfera grigia e natalizia. Scritto nel 1993 da William Gibson (autore di Johnny Mnemonic, Monalisa Cyberpunk, Il Neuromante).


mercoledì 26 novembre 2008

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana...



Pubblicato il nuovo logo per la cantina Monteci (Valpo rulez!!!). Molto presto avrete l'occasione di visionarlo dal vivo... magari a Vinitaly.
Tradizionale e (quasi) calligrafico!
Peace and love!!!

giovedì 20 novembre 2008

Rivista... e siamo all'11° numero

Si comincia con la rivista, provo sempre un pò di frustrazione prima di cimentarmi in questi lavori a corta scadenza. Mha! Inutile dire che il materiale iconografico inviatomi dal cliente risulta come sempre frammentario, confuso e incompleto. Scadenza: i primi di dicembre deve essere a casa degli abbonati.
Tempi di impaginazione: secondo protocollo firmato dalle parti in causa (il mio studio e il cliente) 20 giorni, in realtà 7 giorni.

mercoledì 12 novembre 2008

Lo sapevate che…

Lo sapevate che il Caslon fu usato a Baltimora da Franklin per stampare la Dichiarazione d'indipendenza? Per onorare la scoperta appena fatta, oltre che la novella elezione di mr. Obama, ho deciso di inserire il Caslon nell'impaginazione dell'intervista a Inverno, che è quasi ultimata. Scusate il ritardo, causa imprevisti di lavoro e di salute.

venerdì 24 ottobre 2008

L'ospite della settimana


Dopo Allan, l'amico virtuale, avrò il piacere di inserire tra "gli addetti ai lavori" «inverno» (aka emanuello), un professionista del web design milanese, che pur avendo smesso di "comunicare" ha deciso di condividere la propria impressione sul mondo culturale attuale.
Senza dubbio uno dei professionisti che sono felice di annoverare tra i «meritevoli»!
Sembrerebbe aver accettato, ma come tutti i "Grandi" è restio a farsi raggiungere.


Un regalo di inverno a tutti, leggiamolo bene, per un momento fermiamoci a leggere!

«Guardami
sono qui
ferma sul bordo dell'orbita
la luce che vedo lontana
non e' piu' la mia realta'
e quello che sento da sola
non e' piu' la verita'
e sono cosi'
io vivo per me
e guardo il mio mondo lontano
io sono cosi'
e voglio di piu'
ma come potrei dire no no
e chiudo gli occhi e mi specchio
mi vedo qui vicino a te
non sono stata mai qui
non sono nata mai
fermati
mi credi o no
dio si e' fermato a confondermi
la vita che inizio da ora
non avra' piu' logica
ed ogni pensiero piu' strano
si trasformera' in realta'
io sono cosi'
e vivo di me
nel mondo che ho immaginato
io sono cosi'
confusa quassu'
e non potro' piu' dire no no»

tratto da Le tre stimmate di Palmer Eldritch, Philip K. Dick

Etichetta... Ma con stile


Non una ma una serie di etichette, realizzate dal nostro studio per una neocantina. L'idea era quella di creare una grafica che si distinguesse dal concetto di etichetta tradizionale, ma con un budget di investimento limitato per consentirne la stampa in grandi quantità e cifre irrisorie.

I dettagli tecnici:
Preferisco non rispondere!
dico solo che il grigio e' un colpo di verniciatura... A presto una fotografia!

Concludendo con il Folder Istituzionale


Impaginato e consegnato al cliente il Folder Istituzionale in inglese (in-house report) per Masi Agricola.
Proprio "istituzionale"!

Chi è Allan Haley? Ma chi cazzo è? Ve lo dico io...


Navigando di qua e di là, ho incontrato questa figura reale ma per me, italiano e di Verona, solo multimediale (grazie Dio del Web!).
In effetti non appena mi guardo intorno mi rendo conto del livello prefessionale degli "altri" e non posso che apprezzare le chicche che mi regalano.
Facciamo tesoro almeno di questi preziosi consigli che non sono le mere fissazioni di u n vecchio babbeo ma le basi su cui comporre un testo tipograficamente corretto.
Spero, inoltre, che l'inglese non sia un problema per nessuno e questo per due ragioni: prima di tutto chi non sa padroneggiare l'inglese alle soglie del 21° secolo si preclude possibilità, anche solo "teoriche", immani e, in secondo luogo, non ho assolutamente voglia di tradurvelo!

Alcune puntualizzazioni di Allan

giovedì 23 ottobre 2008

Rosiel 80

Ebbene il mitico Storm screamer di Lineage II «infinity shard» di nome Rosiel è giunto al suo 80 (vai mother!!!). Combatte l'ingiustizia nel suo mondo virtuale.
Ogni tanto "nerdo" anche io! =.="

Yoko okuyama finalmente online con il giapponese

A voi tutti un avviso... finalmente, grazie soprattutto all'opera congiunta del "programmatore notturno" Tommy (che consiglio a tutti per grande capacità a prezzo onesto) possiamo leggere in giapponese il sito della nota artista Yoko Okuyama: consiglio a tutti di passare da Perugia per visionare le opere dell'artista.

Grazie Tommy!
http://www.yokookuyama.com

P.s. Manca la maiuscola nel cognome ^^P

Amico all'opera

Consiglio a voi tutti di dare un occhio anche di sfuggita all'opera di un caro amico, che ha scelto l'imprevedibile strada della grafica piuttosto che la quotidiana sicurezza dell'Apple man (un applauso a Nicolò Comerlati^^).
In bocca al lupo!
http://www.nicoloink.net/nicoloink.html

mercoledì 22 ottobre 2008

Fasto infausto

Ricominciamo da capo... un piccolo locale fumoso e il chiacchericcio stanco di un gruppo di amici serrati attorno a rotondi tavoli di rovere. Imbastiscono, bevono e schiamazzano.
Ricominciamo da capo... i passi rimbombano sulla pietra solitaria di Corso Cavour, da un capo l'immacolata porta romana, dall'altro il nuovo Donner: sullo stesso piano si azzuffano i protagonisti di duemila anni di storia, sullo stesso corso di porfido squadrato e inumidito dalla foschia. Maed aveva percorso duemila anni in cinque minuti.

martedì 30 settembre 2008

Il tempo che scorre

Maed, bloccato nel traffico, per la prima volta si accorse di aver acquisito una nuova abitudine, forse un effetto collaterale del "vivere urbano": continuava morbosamente a controllare l'ora sul proprio orologio Philip Starck. Curiosamente non si era mai reso conto, precedentemente, di quanto il tempo fuggisse, anzi, per la verità, non aveva mai creduto che quella variabile, quantificata in secondi, incidesse a tal punto sulla sua esistenza; non aveva mai avuto bisogno.
Aveva scoperto di essere una delle tante vittime delle "ore", aveva scoperto di essere una fiamma languida destinata a spegnersi.
Maed, seduto nell'abitacolo della sua utilitaria azzurro zucchero, ora controllava istintivamente e morbosamente il quadrante del suo orologio Philip Starck: era un vizio che non avrebbe mai più abbandonato, una sicurezza nell'inconsistenza del presente.

mercoledì 24 settembre 2008

Sempre sulla breccia

Qui calma piatta. Sembra che la pagina del mio libro sia uniformemente regolare. Una voce elettronica:
- Premi in su per cancellare.
Continuamente, inesorabilmente: indubbiamente, il mio capo sta esagerando con il suo nuovo cellulare.

martedì 16 settembre 2008

La rabbia

Se un ragazzo mi chiedesse come è il lavoro del grafico, penso che gli risponderei che si tratta di una professioni di "infinita pazienza".
Non solo infatti, almeno per quel che riguarda il caso dell'Italia, e in particolar modo, credo, di Verona, ma anche a livello globale è una professione altamente impregnata di "pubbliche relazioni" e che soggiace a tutte le norme di bon ton che questo inevitabilmente comporta.
Non serve assolutamente essere quotati professionisti dalle vaghe aspirazioni artistoide: quelle serbatele per il vostro tempo libero!
Non serve nemmeno essere dei matematici estremamente attenti al dettaglio, come si può evincere dalla maggioranza dei prodotti grafico-editoriali pubblicati nel paese delle "belle arti".
In po che parole, è solo necessario saper bere il "gotto" in compagnia, vestiti all'ultima moda e imbastire il proprio, già inconsitente vocabolario, di parole musicali e di tendeza.
Essere grafico, prima del progettare su carta, è essere capaci di predare il cliente, "parandosi il culo"(per parafrasare un dotto insegnamento del mio capo)! Pena, l'estinzione.
Tuttavia, mi sono scocciato, seccato, stancato di mantenere quell'aria di disinteressata affabilità che dovrebbe contraddistinguerci al momento del primo incontro con il probabile committente...
alla fine è tutto una questione di denaro: chi fa di più a meno la vince! Quindi credo che non offrirò mai più un caffè o un drink al direttore marketing per due ragioni:
in primis gli appartenenti alla categoria, in genere, sono degli incompetenti "luccianti" (cazzo se luccicano con tutte le vaccate firmate di cui si addobbano) che si riempiono di epici luoghi comuni keynesiani, senza sapere nulla di come si produca un qualsiasi elaborato cartaceo (ricordatevi tutti che hanno la bocca piena di "brief", "flayer", "leaflet" e stronzate del genere, completamente sicuri del fatto che la terminologia inglese che accapparrono in fretta a destra e a manca possa in qualche maniera concretare loro figura professionale). Tuttavia ciò nontoglie che non abbiano effettiva coscienza o sensibilità nel relazionarsi con l'altro, dal momento che scoppiano di se stessi!!!
Punto secondo... credono che tutto gli sia dovuto (non solo professionalmente^^).
Ora io dico basta, mi sono rotto di dedicare 5 minuti in più al direttore marketing.
So che da un grafico che scrive un blog ci si aspetterebbe ben altro, a livello di contenuti s'intende, ma questa è la mia rabbia e io la devo esternare altrimenti, prima o poi scioppo.
Segna... perchè non rispondi al cell? a che cazzo serve un cell se non rispondi?

domenica 7 settembre 2008

Gestione delle fonts

Ora... l'unico rammarico sta nel fatto che non posso oberare il sistema operativo Microsoft di tutte le font che possiedo (un archivio di circa 4 Gbyte) e devo pertanto utilizzare un gestore (simil Font Explorer) di caratteri che funzioni in windows:
come utente Mac ero abituato a un'organizzata suddivisione delle font non solo sotto il criterio del nome (con rispettive preview) ma anche in cartelle di lavoro funzionali all'attivazione secondo le esigenze che via via sono dettate dal cliente.
Come fare?

Fonts

Sembrerebbe finalmente che sia riuscito a trovare la soluzione al dilemma della conversione: dovendo convertire una font da formato PS1 MAC in PS PC, ho utilizzato un programmino, Crossfont, fornito da Acute System (di cui linko una breve guida per l'utilizzo: http://www.asy.com/helpcf.htm#copymac)il passaggio tra piattaforme sembrerebbe essere andato correttamente. Vista finalmente riconosce e importa la font nella propria cartella caratteri. Siamo giunti ad una svolta? Ora apro e utilizzo la font su Indesign, quindi effettuo Postscript.

Funziona tutto correttamente. Postscript e pdf eseguiti e nessun errore di visualizzazzione. Ora proverò con una font più datata della Fontshop International.

giovedì 4 settembre 2008

Ebbene sembrerebbe tutto possibile

Font: problema risolvibile? direi di si dal momento che sembra sia possibile per Windows Vista supportare i caratteri type 1 erroneamente chiamati postscript. L'importante è che nella cartella della font siano presenti alcuni piccoli file con formati particolari. Insomma sembrerebbe che io sia riuscito a fare un piccolo passo in un mondo molto più ampio.
Domani mattina dentista. Devo trovare il fottutissimo Formata.

Quelle "bellissime" etichette

Inutile dirvi quanto, trascorrendo gran parte della mia esistenza a stretto contatto con i Computer, il mio range ti tempo libero, dedicato alle relazioni sociali "umane" si assottigli tremendamente: il che comporta uno spiacevole senso di perdita di positività nei confronti della società, come forma di vita globale e reale, delle sue persone, cellule "semi-pensanti" che ne formano la struttura, e della mia esistenza, l'ingranaggio mancante e mancato, decisamente borderline.
Detto questo, mentre sto sondando l'entità web alla ricerca di risposte al post precedente, ero tornato con la mente alla progettazione delle mie prime etichette... quanto impegno e quanto tempo mi sono costate (normative da studiare, relazioni con i clienti, etc...) Ma è veramente necessario tutto questo? Non si riesce mai a raggiungere la qualità prefissata e ci si accontenta di una sostanziazione del concetto che immancabilmente si sporca nel momento in cui entra in contatto con i limiti dettati dai costi stampa, dalle idee di altre persone e i rispettivi "profani" pareri: insomma, mi faccio un culo quadrato per poi sentirmi dire dal primo cazzone che non sa nulla frasi del tipo «ma io lo farei così!», oppure, «sì bello ma...». Quanto incidono gli innumerevoli pareri altrui (gli amici del cliente, i figli del cliente, la nonna del cliente, il consiglio di amministrazione, il gatto, il cane e tanti altri)?
Io passo il mio tempo a studiare, aggiornarmi, cercare, imparare per poi eseguire e provare, controllare ogni dettaglio, per poi sentirmi giudicare da un qualsiasi idiota e analfabeta visivo e per poi sentirmi dire dalla mia donna: «Tu non sei presente in casa! Non parli mai!».
Questa strada l'ho scelta per passione, e questo implica che ogni volta vado a incazzarmi.
Il mio collaboratore e sentenzia: «devi essere freddo e scientifico!».
Io credo di dover assumere questo modello per continuare a sopravvivere ma è difficile trasformare la passione in un lavoro scandito da un metronomo mentale che fa salire la propria parcella.
Alla fine tutto si ridurrà a questo? Io metronomo produco 45 euro all'ora? Questa è la vita? Questa è la grafica? Cazzo che dramma!

P.s. scrivo e appunto concetti di getto... scusate la grammatica ed eventuali errori di sintassi

mercoledì 3 settembre 2008

Arrivò un portatile... e cominciarono i drammi. Fonts

Credo che dovrei presentarmi a voi tutti ma ancora non lo farò, presenterò invece questo nuovo strumento di comunicazione che ho di recente acquisito da un amico, che non poteva pagare le bollette se non svendendomelo, e che si chiama Vaio: è un portatile. Nel suo stomaco digerisce un Windows Vista, che mi sembra essere un albero di natale con luci a effetto ritardato. L'interfaccia è cool (parlo da, punto primo, grafico che da sempre ha usato e possiede due Apple e, punto secondo, ignorante utente medio che non smanetta per nulla, se non per aggiornare drivers etc...). Ho riscontrato il fatto che, ergonomicamente parlando, questo porttile va bene... cazzo se va bene e mi è costato fottutamente poco, al contrario dei figli di Steve Jobs (devo controllare come si scrive), che mi sono costati sangue.

Comunque ho cominciato questa mia nuova vita e voglio riuscire a fare grafica in un mondo apple con un PC Vaio. Dite che ci riuscirò?

Il primo problema da risolvere, soprattutto nel mio caso è la ricerca di un gestore di fonts o di informazioni supplettive riguardo l'utilizzo delle fonts da parte del Vista:

su Mac ero abituato a piccoli o medi tools, come Suitcase o Fontexplorer... nel mondo di Bill cosa ci sarà che funge da manager delle Fonts?

Mentre sfrutterò questo Notebook per lavorare metterò ai box il piccolo Titanium e lo sistemerò un pò: si era creato quel rapporto padre-figlio che, realmente, solo gl utenti Mac riescono a concepire verso questi piccoli oggettini di culto fregiati dalla mela luminescente!

Speriamo di farlo tornare alla grande e farlo convivere con il nuovo arrivato.

Mentre sono qui che cazzeggio con questo Blog (è la prima volta che ne scrivo uno), la mia ragazza di là, nella seconda stanza della mia casa di due stanze, naviga con il suo portatile eascolta musica lirica. Non ve ne frega niente eh? In effetti...

Ieri era il mio compleanno e mi ha organizzato una festa a sorpresa: la mia piccola dimora era sovraffollata, con conseguente effetto sauna. Ciò non toglie sia stato tutto veramente divertente. Non sto a elencarvi le persone: c'erano un bel pò di elementi.
Inoltre sono rientrato in casa con la rivista che ho appena concluso, dopo un'odissea di tre mesi. Altra soddisfazione. La rivista.